Vedere uno dei nostri cari necessitare di cure è molto destabilizzante sul piano emotivo. È una situazione dura da affrontare, soprattutto se si tratta dei nostri stessi genitori. Da un momento all’altro sono loro ad avere bisogno di sostegno, la loro salute si deteriora e s’indeboliscono. Ruoli e responsabilità s’invertono e nulla è più come prima. È un processo doloroso sia per i genitori sia per i figli adulti, che implica la capacità di mollare la presa e accettare.
Non bisognerebbe mai assumere questo compito perché ci si sente in colpa o si teme la disapprovazione degli altri. È importante ammettere a sé stessi quali sono le motivazioni che ci spingono a farlo o meno.
Vorreste ricambiare quanto i vostri genitori o una persona cara hanno fatto per voi, ma vi manca il tempo per dedicarvi a loro? Talvolta affiorano vecchie ferite che non si sono mai rimarginate. Ciò rende la situazione difficile, sia per voi sia per la persona da assistere.
In ogni caso, c’è sempre la possibilità di ricorrere all’aiuto di servizi specializzati che possono assumere in parte o interamente questo compito.
Innanzitutto dovreste farvi un’idea realistica del carico di lavoro che comporta un tale compito.
Chiedete ai servizi di assistenza e cura a domicilio o al medico di famiglia di aiutarvi a quantificare il tempo necessario. Per capire meglio cosa vi aspetta informatevi presso i vostri conoscenti che già assistono e curano i loro familiari. Rendetevi conto che più la persona avrà bisogno di cure, più tempo dovrete dedicarle.
Analizzate la vostra situazione familiare e professionale e calcolate quanto tempo vi impegna. Solo dopo un’attenta valutazione potrete decidere se siete pronti ad assumere tale compito e quanto tempo volete e potete dedicargli.
E non trascurate i vostri bisogni. Dovete ritagliarvi i vostri spazi, per riposarvi e per rigenerarvi. Potete anche rifiutare, soprattutto quando i rapporti con la persona da assistere sono difficili. È meglio contribuire a trovare una buona soluzione, che assumere a malincuore un impegno di tale portata.
Un giorno vi rendete conto che i vostri genitori sono diventati anziani.
Improvvisamente non sono più le persone forti che ricordavate. I ruoli si sono invertiti e questa nuova situazione è dolorosa. Da un lato, perché capite che la vostra infanzia è ormai finita per sempre, dall’altro perché vi rendete conto che il fatto che i vostri genitori siano sempre più dipendenti da voi significa che non vivranno per sempre. Di colpo vi accorgete che anche voi non siete immortali. Ci vuole tempo per imparare ad accettare l‘inevitabile.
Quando i vostri genitori entrano in una fase di dipendenza, vi trovate improvvisamente in preda a una situazione di stress.
Affiorano tante emozioni contrastanti: vorreste aiutarli, ma non avete abbastanza tempo per dedicarvi di più a loro; vi dite che si sono occupati di voi quando eravate piccoli e vorreste ricambiare, ma avete forse una famiglia, un lavoro impegnativo e poco tempo libero. E proprio ora i vostri genitori avrebbero più bisogno di voi. Tutte queste esigenze opposte sono difficilmente conciliabili.
Cercate di capire cosa siete disposti a fare e chi potrebbe darvi una mano.
Non cercate di reprimere sentimenti di rifiuto o aggressività, lasciateli affiorare.
Si tratta di emozioni normalissime. Non c’è motivo di vergognarsene. La soluzione più opportuna è chiedere aiuto all’esterno, p. es. a consultori o a una persona fidata.
Parlarne aiuta e rasserena. Anche lo scambio di esperienze e informazioni in un gruppo di auto-aiuto può essere molto utile. In questi gruppi vi sono infatti persone che capiscono la vostra situazione perché hanno vissuto momenti simili.